APPLICAZIONE DELLA PERINEAL CARD COME STRUMENTO DI RILEVAZIONE PRECOCE DELLE ALTERAZIONI DEL PIANO PERINALE: TRIAL DI SCREENING

Autori ed affiliazione:
E. Donati1, C. Cerretini, T. Simoncini

1 Corso di Laurea in Ostetricia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università di Pisa.
2 Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università di Pisa.

Topic: Disfunzioni del pavimento pelvico

Abstract
Scopo. Il Trial Clinico di Screening è volto ad attuare un programma di rilevazione precoce delle alterazioni del pavimento pelvico tramite lo strumento della “Perineal Card”, tale strumento è stato utilizzato allo scopo di valutare ogni puerpera inclusa nello studio, assegnandola ad una precisa fascia di rischio perineale.
La “Perineal Card” si compone di una griglia riportante una serie di fattori di rischio legati alla gravidanza e al parto, a ciascuno dei quali corrisponde un punteggio, dalla somma dei punteggi si ottiene un totale che andrà ad identificare il “Perineal Score”, il quale permetterà di collocare la puerpera in una delle tre fasce di rischio:
R1- rischio basso, pazienti che non necessitano di un percorso riabilitativo, bensì di una semplice rieducazione e informazione perineale;
R2 – rischio medio, pazienti che necessitano di un percorso di rieducazione funzionale individuale o di gruppo tramite informazioni e esercizi mirati, le problematiche di queste pazienti sono spesso risolvibili in tempi relativamente brevi con una ginnastica assistita;
R3 – rischio alto, pazienti che necessitano di una valutazione più approfondita e di un percorso riabilitativo terapeutico mirato con valutazione dell’uroginecologo.
Gli obiettivi dello studio sono stati:

  • valutare la “Perineal Card” come strumento utilizzabile per la rilevazione precoce delle alterazioni del pavimento pelvico, con possibilità di inserirla nel contesto della normale attività clinica dell’AOUP, nell’attuazione di un programma di screening perineale precoce (prevenzione secondaria);
  • mettere in pratica un’attività di Counseling pelvi-perineale rivolta alle puerpere, allo scopo di sensibilizzare le donne sulle problematiche uro-ginecologiche, colon-proctologiche, sessuologiche e sulla cura e igiene perineali;
  • analizzare alcuni aspetti della condotta ostetrica;
  • analizzare i dati riguardanti l’attività dell’Ambulatorio di Riabilitazione del Pavimento Pelvico relativi al 2009 rispetto a quelli del 2010, in modo da rilevare eventuali modificazioni dell’attività stessa riconducibili all’introduzione della “Perineal Card” all’interno dell’AOUP.

Materiali e metodi. La “Perineal Card” è stata compilata al momento del parto dagli operatori responsabili dell’assistenza.
Nel post-partum lo studio è stato illustrato alle puerpere le quali hanno firmato il consenso informato, in questa occasione le pazienti sono state valutate con PC TEST e assegnate tramite il “Perineal Score” a una fascia di rischio (R1,R2,R3).
Risultati. Lo studio è stato effettuato su un campione di 251 pazienti nel periodo tra il 1 Febbraio 2010 e il 30 Settembre 2010. Le fasce di rischio vengono riportate nel grafico che segue:

Il conseguente Counseling si è basato sulla fascia di rischio come riportato sopra.
Per quanto riguarda la condotta ostetrica il fattore di rischio maggiormente valutato è la durata del periodo espulsivo

Ponendo che in alcuni di questi casi, con il prolungarsi del P.E., si siano sovrapposte alterazioni CTG tali per cui è stata necessario accelerare l’espletamento del parto; negli altri, ad ogni modo, si ha che la Condotta Ostetrica preponderante per risolvere un P.E. prolungato sia stata subito di tipo “interventistico/invasivo”.
Per quanto riguarda il fattore di rischio “peso del neonato > 3700gr” abbiamo avuto i seguenti esiti perineali:

I risultati del PC TEST nel campione correlati alla fascia di rischio sono stati:

Dal confronto dei report riguardanti l’attività dell’Ambulatorio di Riabilitazione del Pavimento Pelvico tra il periodo Febbraio-Settembre 2009, in cui non si utilizzava la “Perineal Card”, e il periodo Febbraio-Settembre 2010, nel 2010 si è rilevato:
- incremento 23% trattamenti riabilitativo/rieducativi post-partum;
- trattamenti iniziati nei tempi ottimali, 6-8w post-partum;
- durata minore: 15 sedute/2010 anziché 25-30 sedute/2009, grazie inizio tempestivo
in relazione allo studio;
- 40% pazienti dello studio sono state rivalutate a 6-8w dal parto nell’Ambulatorio RPP;
- 35% di queste sottoposte a trattamento rieducativo o riabilitativo/terapeutico;
- PC-test delle pazienti rivalutate a 6-8w, sovrapponibili a quelli effettuati per lo studio.
Conclusioni. La revisione critica deve concretizzarsi sempre di più come modalità operativa dell’ostetrica in ottica EBM, ponendo l’obiettivo di operare secondo una sempre maggiore professionalità critica. La “Perineal Card”, riportando una serie di fattori di rischio perineale, trova applicazione nella conduzione del travaglio-parto come strumento per identificare le pazienti a maggior rischio in modo da poter orientare il tipo di assistenza e condotta ostetrica da seguire in relazione al caso specifico.
Fondamentali nel post- partum sono il Counseling, in quanto sensibilizza e diffonde la consapevolezza sulle problematiche perineali, e l’attività dell’Ambulatorio di Riabilitazione del Pavimento Pelvico per la prevenzione e la cura dei disturbi del pavimento pelvico tramite un approccio terapeutico completo e personalizzato.