Cantatore Mariano1, M.D., Casalino Beniamino1, M.D., Ph.D., Balzano Gabriella1, M.D., Tarantini Alberto1, M.D.
1 U.O.C. Ostetricia e Ginecologia - P.O. “G.L. Bonomo”, Viale Istria, 1 – 76123 Andria (BT) - ASL BT (Italia)
OBIETTIVO: Valutare la fattibilità, i parametri intra e postoperatori e il follow-up a breve termine e medio termine di una serie consecutiva di
pazienti, affette da prolasso genitale moderato e severo, sottoposte a sospensione laparoscopica protesica del prolasso degli organi pelvici alla parete
addominale anteriore secondo la tecnica POPS (Pelvic Organ Prolapse Suspension) modificata.
METODI: Dall’ aprile 2011 al dicembre 2013 sono state reclutate consecutivamente 170 pazienti affette da prolasso genitale sintomatico di III stadio
o superiore (in accordo al POP-Q score), la cui media (in cm) era: punto C-2; Aa 2,3; Ba 3,2; punto D-2,8; Ap +3; Bp +1,1. Tredici pazienti (7,7%) presentavano
un prolasso totale di cupola. Le pazienti sono state sottoposte ad anamnesi ginecologica, esame obiettivo completo addomino-pelvico, ecografia addomino-pelvica,
valutazione del grado di prolasso (POP-Q score) pre e post-operatoria, consenso informato. In tutti i casi (100%) è stato eseguito un intervento laparoscopico
di sospensione protesica (Mesh di Polipropilene) degli organi pelvici alla fascia dei muscoli della parete addominale anteriore, secondo la tecnica POPS
modificata. I dettagli della tecnica modificata, visualizzabili nelle foto in allegato, prevedono: lo sviluppo dello spazio vescico-vaginale sino a permettere
l’esposizione della vagina caudalmente al difetto del cistocele; l’ancoraggio della mesh, precedentemente sagomata, mediante 4-5 punti di poliestere,
non transfittivi, passati sulla fascia perivaginale e pericervicale, sino a ridurre il cistocele inglobando “come in un tunnel” la mesh stessa; l’estrazione
sottoperitoneale senza tensione dei 2 bracci della mesh tramite portaghi laparoscopici passati attraverso incisioni minime praticate 4 cm superiormente
e lateralmente alla posizione dei trocar ancillari sovra pubici laterali e, fissaggio della mesh mediante 2 clip di PDS posizionate sulla benderella a
permettere una stabilizzazione sovra fasciale della stessa; la peritoneizzazione della benderella con sutura in continua. Trendadue di queste pazienti
(19%), portatrici di rettocele e/o elitrocele superiore al III grado, sono state sottoposte anche a correzione del comparto posteriore mediante il posizionamento
di una protesi di polipropilene sagomata ad “U invertita”, i cui bracci sono stati fissati mediante punti di poliestere, previo sviluppo degli spazi
pararettali laterali e dello spazio retto-vaginale, in basso alla fascia dei muscoli puborettali e in alto alla fascia pericervicale e ai legamenti utero
sacrali, senza alcun ancoraggio a carico del retto, il quale resta così libero di scorrere (“effetto armonica” o “accordion effect”).
Criteri di esclusione sono stati: controindicazioni cardiorespiratorie severe, patologie utero-annessiali concomitanti e rettocele isolato. Sono stati
registrati i tempi chirurgici, i parametri intra e postoperatori, le complicanze e la valutazione quantitativa del grado di prolasso (POP-Q) al follow-up
di 1, 3, 6, 12,18 e 24 mesi, con un follow-up minimo di 6 mesi per l’ultimo gruppo di pazienti reclutate.
RISULTATI: L’età media delle pazienti era di 57.4+ 9.5 anni, con un BMI medio di 30+3 e una parità di 3.3+1.8. La durata media dell’intervento
è stata di 85 minuti (range 68-118) per la sospensione anteriore e di 98 minuti (range 82-125) per le pazienti sottoposte anche alla correzione del comparto
posteriore. La perdita ematica mediana è stata di 18 mL (range 5-44). 52 pazienti (30.7%) sono state sottoposte a procedure chirurgiche associate. Nessuna
complicanza maggiore si è verificata. La degenza postoperatoria mediana è stata di 2.6 giorni (range 1.8-3.2). Dopo l’intervento si è avuto un miglioramento
quantitativamente significativo dei parametri Ba, Bp e C del POP-Q score (p<0.001). Il tasso di cura oggettivo e risultato a 6, 12 e 24 mesi rispettivamente
del 100%, 97% e 94% rispettivamente per le pazienti valutate. Tuttavia tutte le pazienti (95 %) hanno lamentato un modesto dolore al punto di fissaggio
addominale della rete; tale dolore si riduceva da un valore medio di 2.9 nella scala VAS al giorno 3 a 0 dopo 1 mese.
CONCLUSIONI: La sospensione laparoscopica extraperitoneale protesica degli organi pelvici (POPS) alla parete addominale
anteriore e la correzione protesica laparoscopica, come presentata nel lavoro, è risultata una tecnica fattibile ed efficace per il trattamento del prolasso
genitale. In considerazione dei bassi rischi e della semplicità di esecuzione la tecnica si propone come una interessante alternativa ad altri interventi.
Ulteriori studi randomizzati e/o multicentrici dovranno essere effettuati per la validazione della tecnica.
BIBLIOGRAFIA:
Laparoscopic extraperitoneal uterine suspension to anterior abdominal wall bilaterally using synthetic mesh to treat uterovaginal prolapse.Chen G et
al. J Minim Invasive Gynecol; 17 (5): 631-6, Sep-Oct 2010
Laparoscopic repair of pelvic organ prolapse by lateral suspension with mesh: a continuous series of 218 patients.Dubuisson JB et al. Gynecol Obstet
Fertil; 39 (3) : 127-31, Mar, 2011
Laparoscopic repair of vaginal vault prolapse by lateral suspension with mesh. Dubuisson J et al. Arch Gynecol Obstet. Sep 22, 2012
Longo's P.O.P.S. - S.T.A.R.R. A New Procedure for Total Pelvic Organs Prolapse. A. Longo. Abstract S55 Annual Scientific Meeting ASCRC - S. Antonio,
Texas June 2012
Modified laparoscopic extraperitoneal uterine suspension to anterior abdominal wall: the easier way to treat uterine prolapse. Chen G et al. Int
Urogynecol J; 23 (7): 887-91, Jul 2012
Technique and outcomes about a new laparoscopic procedure: the Pelvic Organ Prolapse Suspension (POPS). Ceci F et al. G Chir; 34 (5-6): 141-4 May-Jun
2013
FOTO (Materiali e Metodi):