IMPATTO DELL’INDICE DI MASSA CORPOREA SULL’EFFICACIA E SULLA SICUREZZA DELLA TVT-ABBREVO: ANALISI RETROSPETTICA CON 12 MESI DI FOLLOW-UP

Annamaria Fabozzi1, Giovanni A. Tommaselli1, Costantino Di Carlo1, Carmen Formisano1, Carmine Nappi2
1 Dipartimento di Ostetricia Ginecologia Urologia – A.O.U. Federico II, Napoli
2 Dipartimento di Sanità Pubblica – Università di Napoli “Federico II, Napoli

Introduzione
La via transotturatoria per il posizionamento delle sling medio-uretrali per il trattamento chirurgico dell’incontinenza urinaria da sforzo (IUS) femminile è ampiamente utilizzata in tutto il modo, con efficacia e sicurezza sovrapponibili alla via trans-otturatoria (1,2). Uno dei principali svantaggi di questa metodica è il dolore inguino-crurale post-operatorio e persistente (3). In questa ottica sono stati sviluppati dei dispositivi a singola incisione che evitano il passaggio alla cieca nel forame otturatorio, mirando a ridurre il dolore post-operatorio e a lungo termine. I dati sull’efficacia e sulla sicurezza di questi dispositivi si sono dimostrati controversi. Infatti, se da un lato è stato dimostrato che le sling a singola incisione riducono il dolore post-operatorio, la loro efficacia non sembra essere sovrapponibile a quella delle sling tradizionali (Abdel-Fattah, Mostafa). Recentemente è stata immessa sul mercato una versione raccorciata della tension-free vaginal tape obturator (TVT-O), che presenta un nastro lungo 12 cm, al posto degli 8 cm delle sling a singola incisione e dei 45 cm della TVT-O originale (4). Scopo principale di questo dispositivo (TVT-Abbrevo) è appunto una riduzione del dolore post-operatorio tramite la riduzione del materiale protesico nei tessuti muscolo-fasciali. In effetti è stato dimostrato che questa sling attraversa significativamente meno tessuto rispetto alla TVT-O originale (5). Inoltre, sono state apportate modifiche anche alla tecnica di inserimento della sling, evitando di perforare la membrana otturatoria con le forbici o la guida protettiva ma solo con i trocar ed adottando una traiettoria più mediale dei trocar. Considerando la riduzione della lunghezza della sling, un elevato indice di massa corporea (BMI) potrebbe rappresentare una variabile negativa sull’efficacia della TVT-Abbrevo che potrebbe non attraversare un quantitativo sufficiente di tessuto per assicurare la continenza post-operatoria.
Scopo
Scopo di questo studio è stato quello di confrontare l’efficacia e la sicurezza della TVT-Abbrevo tra le donne normopeso e quelle sovrappeso con un follow-up di 12 mesi.
Materiali e metodi
Per questo studio retrospettivo abbiamo consultato le cartelle cliniche di 64 pazienti sottoposte a TVT-Abbrevo che si fossero sottoposte ad almeno 12 mesi di follow-up. I criteri di inclusione sono stati: IUS diagnosticata con esame clinico (stress test) ed esame urodinamico, età > 40 anni, follow-up di almeno un anno. I criteri di eslcusione sono stati: pregresso trattamento chirurgico o farmacologico della IUS, incontinenza da urgenza isolata o prevalente, prolasso genitale ≥ 2 stadio POP-Q e controindicazioni gravi agli interventi chirurgici. La valutazione pre-operatoria prevedeva l’esame clinico, la stadiazione POP-Q, gli esami uro dinamici, la valutazione del residuo post-minzionale e dei livelli di emoglobina, nonché la compilazione da parte della paziente dei questionari ICIQ-SF e I-QOL. Le donne sono state divise in due gruppi sulla base del loro BMI: paizenti con BMI < 25 kg/m2 (normopeso, n = 31) e donne con BMI ≥ 25 kg/m2 (sovrappeso, n = 33). Sono stati rilevati l’insorgenza di complicanze intra- e post-operatorie, il D dei livelli di emoglobina, i tempi operatori ed i giorni di degenza. Il livello di dolore post-operatorio è stato valutato utilizzando una scala analogica visuale (VAS) da 0 (assenza di dolore) a 10 (massimo dolore possibile) 12 e 24 ore dopo l’intervento. Gli analgesici (paracetamolo) sono stati somministrati su richiesta della paziente ed il numero di fiale somministrato per paziente è stato riportato in cartella. Il follow-up ad un anno includeva lo stress test con riempimento vescicale a 250 cc. per valutare il tasso di cura oggettivo (assenza di perdite urinarie durante il test), la compilazione dei questionari ICIQ-SF e I-QOL, nonchè il questionario and PGI-I per la valutazione del tasso di cura soggettivo (risposta “molto migliore”/”migliore”). Un analisi post-hoc della potenza dell’end-point primario (tasso di cura oggettiva 12 mesi dopo la procedura) usando un disegno dello studio di non inferiorità (6) ha mostrato una potenza dello studio del 70%. Questi calcoli sono stati effettuati prendendo in considerazione un errore alfa del 5%. End-point secondari sono stati il tasso di cura soggettivo, i punteggi VAS del dolore, il numero di fiale di analgesico somministrate, i punteggi dei questionari ICIQ-SF e I-QOL, il D dei livelli di emoglobina, i tempi operatori ed i giorni di degenza, nonché le complicanze intra- e post-operatorie. L’end-point primario è stato valutato usando un test di non inferiorità. Gli end-point secondari sono stati valutati utilizzando il test t di Student per dati  non appaiati (differenze inter-gruppo) ed appaiati (differenze intra-gruppo), il test del χ2 o il test U di Mann-Whitney, a seconda delle esigenze.
Risultati
I dati di base non mostravano differenze significative se non per il BMI. Non abbiamo osservato differenze significative tra donne normopeso e donne sovrappeso per quanto riguarda il tasso di cura oggettivo (90.3% vs. 87.9%; RR: 1.068; IC95% 0.875-1.243) (p non-inferiorità < .05). Il tasso di cura soggettivo è risultato simile (80.6% vs. 81.8%; p = 0.9; RR: 0.986; IC95% 0.771-1.258). I punteggi dell’ICIQ-SF e dell’I-QOL sono risultati significativamente migliorati rispetto ai valori pre-operatori in entrambi i gruppi, senza differenze tra i due gruppi. Non si sono osservate differenze significative nel D dei livelli di emoglobina, nei tempi operatori e nei giorni di degenza. Non si sono verificate complicanze intra-operatorie nei due gruppi, ad eccezione di una piccola lesione vaginale nel gruppo delle donne normopeso, suturata durante l’intervento. Le complicanze post-operatorie sono state 5 difficoltà minzionale (normopeso: 2, sovrappeso: 3) e 6 infezioni urinarie (normopeso: 2; sovrappeso: 4). Non si sono osservate esposizioni vaginali in nessuno dei due gruppi. I punteggi VAS del dolore non hanno mostrato differenze significative 12 e 24 ore dopo l’intervento, così come il numero di fiale di analgesico.
Conclusioni
In questo studio retrospettico non abbiamo osservato differenze significative nell’efficacia e nella sicurezza della TVT-Abbrevo nel trattamento chirurgico della IUS femminile in donne con indice di massa corporea differente.

 

Bibliografia

  • Novara G, Artibani W, Barber MD, Chapple CR, Costantini E, Ficarra V, Hilton P, Nilsson CG, Waltregny D. (2010) Updated systematic review and meta-analysis of the comparative data on colposuspensions, pubovaginal slings, and midurethral tapes in the surgical treatment of female stress urinary incontinence. Eur Urol. 58: 218-38.
  • Tommaselli GA, Di Carlo C, Formisano C, Fabozzi A, Nappi C. Medium- and long-term outcomes of mid-urethral tapes for stress urinary incontinence: a systematic review and meta-analysis. Int Urogynecol J, 2015, in press.
  • Waltregny D, de Leval J. The TVT-obturator surgical procedure for the treatment of female stress urinary incontinence: a clinical update. Int Urogynecol J 2009; 20: 337-48.
  • De Leval J, Thomas A, Waltregny D. The original versus a modified inside-out transobturator procedure: 1-year results of a prospective randomized trial. Int Urogynecol J 2011; 22: 145-66.
  • Hinoul P, Bonnet P, Krofta L, Waltregny D, de Leval J. An anatomic comparison of the original versus a modified inside-out transobturator procedure. Int Urogynecol J 2011; 22: 997-1004.
  • Yang X, Jiang M, Chen X, et al. TVT-O vs. TVT for the treatment of SUI: a non-inferiority study. Int Urogynecol J 2012; 23: 99–104.