Autori e affiliazione: Giuliano Carlo Zanni, Gabriele Falconi
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, Ospedale “San Bortolo”, Vicenza (Italia)
Topic: terapia chirurgica del prolasso urogenitale.
Abstract
Scopo: Verifica delle indicazioni alla terapia delle disfunzioni del pavimento pelvico femminile (DPPF) dal 2000 in seguito al rapido
sviluppo della strumentazione e della tecnica laparoscopica e all’incremento dei chirurghi dedicati.
Materiali e Metodi: Abbiamo analizzato le raccomandazioni della letteratura tramite pubMed e gli atti dell’International Consultation
on Incontinence (ICI).
Risultati: Nel 2000 la laparoscopia era utilizzata come tecnica associata all’isterectomia vaginale (LAVH) e per l’intervento di Burch
(BL) senza nessuna evidenza di superiorità rispetto alla chirurgia tradizionale(1). Nel 2013 la sacrocolpopessi a cielo aperto (ACT) o laparoscopica (LSC)
erano ugualmente efficaci(2) nella correzione anatomica del prolasso anteriore (Evidenza di livello II e III con grado di raccomandazione B). La LSC per
la correzione del difetto apicale è equivalente all’ASC (Grado C) mentre i dati relativi alla durata dell’intervento sono contrastanti. La LSC ha un’efficacia
superiore alla riparazione del difetto apicale con mesh per via vaginale (livello I grado B).
Conclusioni: Nell’ultimo decennio la laparoscopia ha dimostrato di poter rappresentare un valido approccio alla terapia delle DPPF con
risultati sovrapponibili alle altre tecniche addominali e vaginali ma con vantaggi relativamente alla riduzione della degenza postoperatoria e della convalescenza,
variabili da operatore ad operatore i tempi operatori.
Bibliografia: