Martina Leombroni1, Danilo Italo Pio Buca1, Eleonora Falò1,Franco Frondaroli1, Alessandro Santarelli1, Marco Liberati1
1- Dipartimento materno-infantile UOC Ginecologia ed Ostetricia, Ospedale SS.Annunziata Chieti, Via dei Vestini n°1, 66100 Chieti (Italia)- Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara.
Topic: L’ecografia del pavimento pelvico nel post-partum.
Abstract:
Scopo. La gravidanza e il parto sono eventi cruciali nella vita della donna sullo sviluppo delle disfunzioni del pavimento pelvico (PFD).
Negli ultimi anni la valutazione dei cambiamenti anatomici e funzionali del “sistema” pavimento pelvico durante e dopo la gravidanza e il parto è stata
un focus importante nella ricerca.
In letteratura non esiste uno schema di refertazione standardizzato che valuta le strutture pelviche interessate nel parto e le metodiche ecografiche
come un “unico insieme”.
Questo lavoro ha l’obiettivo di identificare uno schema di refertazione ecografico riproducibile per individuare le donne che trarrebbero beneficio
da una specifica diagnosi precoce nel post-partum al fine di indirizzarle a programmi profilattici e terapeutici.
Materiali e metodi. E’ stata condotta una ricerca su PubMed senza restrizioni di data, inserendo come keywords “pelvic floor ultrasound after delivery”
per elaborare uno schema di refertazione utile nella pratica clinica.
Risultati. Il nostro schema di refertazione prevede:
- L’ecografia 2D-TPUS per valutare l’ipermobilità uretrale, il discensus del collo vescicale e degli organi pelvici, le avulsioni del muscolo elevatore
dell’ano (LAM) e il residuo post-minzionale.
- La 3D-TPUS per lo studio delle lesioni del LAM e la misura dello iatus genitale (l’avulsione può essere diagnosticata in caso di discontinuità tra
le fibre iperecogene del muscolo puborettale e la parete laterale della pelvi) e dei danni al complesso sfinterile dell’ano (anche dopo riparazione in
sala parto). Lo sfintere anale interno appare come un anello ipoecogeno e lo sfintere anale esterno come un anello con ecogenicità mista. Le pliche mucose
sono visibili disegnado il tipico “star sign”. In casi selezionati l’utilizzo della sonda rotante 360° TV e transanale conferma le lesioni del LAM e la
presenza di fistole.
Conclusioni. Questo schema di refertazione potrebbe consentire una corretta diagnosi precoce utile alle pazienti per intraprendere percorsi riabilitativi
atti a prevenire la comparsa dei PFD conclamati. Questo può tradursi nella riduzione della prevalenza dei PFD.