* V. Catarinella, * S.Draghi, * M.Natili, * A.Stroppolo, * P.Fusco, ** M.G. Frigo, ** C.Todde
* UOC di ostericia e ginecologia ospedale S.GiovanniCalibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma
** UOS di anestesia e TI ostetrica ospedale S.GiovanniCalibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma
Parole chiave: Analgesia in travaglio di parto, blocchi perimidollari, analgesia epidurale, analgesia combinata spinale epidurale, pavimento pelvico,
parto operativo
L’analgesia locoregionale perimidollare per il travaglio e il parto vaginale rappresenta il metodo più efficace per combattere il dolore in travaglio.
La modulabilità e la flessibilità di queste tecniche unite all’impiego di miscele farmacologiche composte da anestetici locali e oppioidi a bassa concentrazione
permette di ottenere un’ottima analgesia con assenza di blocco motorio soprattutto a livello della muscolatura pelvica e perineale.
Tuttavia esistono "attese” e “controversie"sull’utilizzo delle tecniche di analgesia perimidollare in travaglio e sul loro impatto sulla integrità
del pavimento pelvico. In questo lavoro cerchiamo di dare alcune risposte alla luce della Letteratura e della nostra pluridecennale esperienza nel campo.
In particolare affrontiamo le problematiche inerenti:
1) il prolungamento del II stadio del travaglio e la sua corretta gestione;
2) il rilassamento della muscolatura del pavimento pelvico indotto dall’analgesia perimidollare e il possibile eccessivo stretching che subiscono le
strutture interessate. Allo stesso tempo il sollievo dal dolore e il miglior rilassamento indotto dall’analgesia possono invece favorire uno stiramento
più graduale e fisiologico della muscolatura pelvica materna;
3) esistono, inoltre, tematiche relative alla “medicalizzazione” dell’evento nascita: l’inadeguato utilizzo del monitoraggio
cardiotocografico in continuo, la libertà di postura della donna durante il I e il II stadio, l’eccessivo utilizzo dell’ossitocina in travaglio e per
ultimo l’impiego selettivo dell’episiotomia;
4) affrontiamo, anche, in maniera critica, alla luce della nostra casistica, l’eventualità di un aumento dell’incidenza del parto operativo vaginale
in corso di analgesia perimidollare, evidenziando come l’utilizzo del vacuum (kiwi) non subisce un aumento significativo nella nostra serie.
I dati della Letteratura e la nostra esperienza concordano sulla necessità di un cambiamento nell’interpretazione e nella gestione dei tempi del I
e soprattutto del II stadio del travaglio nelle pazienti in analgesia perimidollare per ottenere un miglior outcome sia materno che fetale.