RIPARAZIONE PROTESICA TRANS VAGINALE DEL PROLASSO DEGLI ORGANI PELVICI COL SISTEMA ELEVATE: ESPERIENZA DI 7 ANNI

Autori ed affiliazione:
Roberto Marrai, Maria Laura Lucchesi, Cristian Pozzi, Alessandro Svelato, Lorenza Marconi

Unità di Cura del Pavimento Pelvico Femminile - U.O.C. Ginecologia e Ostetricia
Ospedale Apuane  -  Viale E. Mattei , n. 21 54100 Massa  -  Azienda USL Nordovest  - Toscana

Topic: chirurgia del prolasso degli organi pelvici

Abstract

Scopo: valutare la sicurezza e l’efficacia del sistema Elevate nella riparazione protesica trans vaginale del prolasso genitale femminile.

Introduzione: La chirurgia vaginale risponde ai criteri della cosiddetta patient friendly surgery: complicanze poco frequenti e generalmente di lieve entità, dolore e stress peri operatorio ridotto, decorso post operatorio semplice con rapida ripresa funzionale, assenza di cicatrici evidenti, costi contenuti. Da alcuni anni sono disponibili le cosiddette trans vaginale mesh (TVM), materiali protesici e devices per la cura chirurgica vaginale del prolasso degli organi pelvici (POP). Le tecniche TVM hanno permesso di migliorare e mantenere nel tempo i tassi di cura del POP ma sono emerse alcune complicanze mesh-correlate che ne hanno limitato l’utilizzo.  (1)
Materiali e metodi: Nel periodo compreso tra aprile 2010 e aprile 2016, presso l’U.O.C di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Apuane di Massa, 71 pazienti consecutive affette da POP in stadio POP-Q 3-4, sono state sottoposte a riparazione protesica trans vaginale con il sistema Elevate, un device con mesh in polipropilene per il trattamento chirurgico del POP  con aggancio ai ligamenti sacro-spinosi prodotto in kit dalla società AMS (USA) attualmente non più commercializzato. L’ età media del campione era 67,3 anni (range 46-84 anni). Quattro pazienti (5,6 %) avevano subito precedentemente l’isterectomia addominale per patologia benigna; dieci pazienti (14 %) presentavano incontinenza urinaria da sforzo (IUS).  La valutazione preoperatoria comprendeva un work-up uro ginecologico completo ad eccezione dell’esame urodinamico invasivo eseguito solo in casi selezionati. Obiettivo dello studio è stato quello di valutare la morbilità intra e post operatoria, il tasso di recidiva del prolasso e il grado di soddisfazione delle pazienti. Il controllo ginecologico è stato eseguito a 4 settimane, 6 e 12 mesi dall’intervento, quindi annualmente. Nel mesi di febbraio del 2018 è stata condotta un’intervista telefonica per valutare il grado di soddisfazione delle pazienti rispetto all’intervento. 
Risultati.  In 38 delle 71 (53,5 %) pazienti è stata posizionata la mesh sul difetto vaginale anteriore e apicale, in 28 (39,4 %) pazienti contemporaneamente sul difetto anteriore e apicale e sul difetto posteriore, in 5 (7,1 %) pazienti sul difetto posteriore ed apicale. In 10 (14%) pazienti è stata associata una sling medio-uretrale per la riparazione della IUS e in 4 pazienti è stata eseguita la colpoisterectomia. Gli interventi sono stati eseguiti da un singolo operatore esperto. Il tempo medio per l’esecuzione della procedura chirurgica è stato di di 45 minuti (range 40-60) in caso di mesh singola e 70 minuti (range 60-80) in caso di doppia mesh. La perdita ematica è stata sempre inferiore a 200 cc tranne in un caso. La degenza ospedaliera è stata mediamente di 2,8 giorni (range 2-5 giorni). Le complicanze intra operatorie sono state: due casi di lesione vescicale (2,8 %), un caso di sanguinamento vaginale > 300 cc (1,4 %), un caso di ematoma dello spazio vescico-uterino (1,4 %) risoltosi spontaneamente. Le complicanze post operatorie sono state: un caso di deiscenza della sutura vaginale (1,4%) dopo una settimana dall’intervento, un caso di disestesia e deficit neurologico a carico degli arti inferiori (1,4 %) risoltosi dopo 6 mesi.  Il follow-up medio è stato di 64 mesi (range 29 -94 mesi, mediana 62 mesi). Le complicanze post operatorie sono state: 4 casi di IUS de novo (5,6 %), 2 casi di dispareunia (2,8 %), 2 casi di erosione vaginale della mesh (2,8 %). La ricomparsa del prolasso di stadio POP-Q > 2 sintomatico ha riguardato 9 pazienti (12,7%) due delle quali sono state sottoposte a nuovo trattamento chirurgico presso altre sedi. Durante il mese di febbraio 2018 è stata condotta un’intervista telefonica sul campione in esame. Delle cinquanta pazienti  (70,4 %) che hanno risposto all’intervista 48 (96 %) hanno affermato di essere soddisfatte dell’intervento, due (4 %) hanno affermato di non essere soddisfatte a causa della recidiva del prolasso. 
Conclusioni: la riparazione del POP col sistema protesico trans vaginale Elevate è risultata sicura ed efficace, con un basso tasso di complicanze ed un elevata percentuale di successo nel tempo. Sulla base di questi dati gli Autori ritengono possibile ed utile sviluppare ulteriori esperienze nell'impiego di tecniche TVM per la correzione del prolasso genitale allo scopo di migliorare i materiali e i devices e di rendere le procedure chirurgiche sempre più sicure, efficaci, di lunga durata ed economiche. 

(1) M. D.Walters, M.M. Karram, Urogynecology and  reconstructive pelvic surgery, 4th edition, 2015;  p.411-424