PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE CISTITI IN GRAVIDANZA ED IN POSTMENOPAUSA

Mainini Giampaolo1; Passaro Mario2

Ospedale “San Leonardo” - Centro Menopausa, Castellammare di Stabia (NA), ASL NA3 Sud(1) ASL NA3 Sud(2)

 

Obiettivo
Le cistiti cono una patologia frequente nella donna, specialmente nel periodo gravidico e postmenopausale durante i quali, a causa delle trasformazioni fisiche ed ormonali che l’organismo femminile subisce, aumentano i fattori predisponenti per le infezioni delle vie urinarie, a tal punto da divenire un problema che colpisce, in maniera acuta e/o recidivante, circa il 40% delle donne in queste fasi della vita. L’obiettivo di questo studio è stato quello di “monitorare” l’infiammazione e/o l’infezione vescicale in un gruppo di donne gravide nei tre trimestri di gestazione, nonché in un secondo gruppo di donne in postmenopausa, caratterizzando alcuni aspetti della loro vita quotidiana (abitudini alimentari, igiene, lavoro, ecc.) per prevenire e curare, in maniera quanto più naturale, questo fastidio che, a volte in forma acuta, a volte cronica, accompagna molte donne in questi percorsi della vita.

Materiali e metodi
Lo studio multicentrico ha avuto una durata di circa 12 mesi ed ha coinvolto strutture consultoriali ed ospedaliere, per reclutare tutte quelle donne che lamentano, già dai primi mesi di gestazione o di climaterio, anche i più lievi sintomi di una cistite. Tutte sono state sottoposte ad accurata anamnesi, nonché ad una serie di domande inerenti le abitudini alimentari ed igienico/lavorative, nonché ad un esame delle urine con urinocoltura. A tutte le donne che presentavano una positività per quanto riguarda un’infezione e/o infiammazione a carico della vescica, è stata offerta la possibilità di intervenire con una terapia “curativa” ed in un secondo momento “preventiva”, senza l’apporto di farmaci “sintomatici” od “antibiotici” bensì mediante l’utilizzo di integratori alimentari che sfruttano le proprietà “naturali” antinfiammatorie, antibiotiche e antimicotiche dell’Inulina (2g), del D-Mannosio (500mg), del Cranberry e.s. (200mg di cui 60mg di PAC A), dell’Uva Ursina e.s. (200mg), dell’Olea Europea e.s. (100mg), dell’Ortosiphon e.s. (10mg) e del Lactobacillus acidophilus SGL 11 tindalizzato (10 miliardi UFC). Le pazienti hanno assunto una bustina la sera prima di coricarsi, a vescica vuota e lontano dai pasti, per un minimo di 10 ed un massimo di 20 giorni, sono state invitate a bere di più (almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno) e ad “annotare” da che giorno hanno notato un miglioramento della sintomatologia nonché la fine del problema infiammatorio urinario. Inoltre è stato chiesto di ripetere l’esame delle urine e l’urinocoltura alla fine del trattamento (dopo 1-2 settimane) per avere conferma dell’avvenuta “guarigione”. Lo studio è partito con un reclutamento di 100 pazienti (50 in gravidanza e 50 in postmenopausa) che lamentavano “senso di pesantezza” e/o bruciore alla minzione. A tutte è stato chiesto di riempire la “Scheda Raccolta Dati”. Per 88 pazienti (48 in gravidanza e 40 in postmenopausa) l’esame delle urine ha confermato la presenza di una cistite: 72 (32 in gravidanza e 40 in postmenopausa) donne hanno deciso di seguire lo schema terapeutico “naturale” previsto per lo studio. Le rimanenti 16 hanno scelto di bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno.

Risultati
Delle 72 donne del primo gruppo, soltanto 4 hanno, seppur eliminato completamente la sintomatologia iniziale, confermato una persistente, seppur diminuita, presenza di Escherichia coli ed hanno continuato altri 10 giorni il trattamento con gli integratori in questione. Per quanta riguarda le 16 donne del secondo gruppo per 11 è stato necessario intraprendere la scelta della terapia con integratori come da primo gruppo. A distanza di 2 settimane dalla fine del trattamento per 10 di queste ultime l’esame colturale delle urine era negativo e la sintomatologia infiammatoria a carico della vescica era scomparsa.

Conclusioni
Le cistiti rappresentano un problema “fisiopatologico” per un gran numero di donne in attesa ed in postmenopausa. L’invito ad introdurre liquidi per un quantitativo superiore (almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno) spesso come unica “terapia” non basta. “Ripristinare” e “rafforzare” le proprie difese naturali, migliorando la qualità e la quantità di un’integrazione alimentare con Inulina, D-Mannosio, Cranberry e.s., Uva Ursina e.s., Olea Europea e.s., Ortosiphon e.s. e Lactobacillus acidophilus SGL 11 tindalizzato (Utimac 60®, bustine) ha dato i suoi risultati senza l’apporto di farmaci “sintomatici” od “antibiotici”, in maniera “naturale” e “fisiologica”, sia per quanto riguarda la sintomatologia che per la prevenzione post-terapeutica.